Accettare la fragilità

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Fragilità dell'uomo
L’uomo che cammina di Giacometti

La domanda di una psicoterapia è spesso motivata dalla richiesta di essere aiutati ad affrontare un momento di sofferenza e dolore.

Obiettivo di una psicoterapia è aiutare la persona ad affrontare e superare la sofferenza e comprenderne le cause, sia consce che inconsce.

Per molte persone il passo fondamentale è proprio quello di riconoscere e accettare che si sta male e si ha bisogno di aiuto.

Non sempre siamo consapevoli della difficoltà di stare in contatto con la nostra fragilità e vulnerabilità.

Ci difendiamo con vari meccanismi psicologici per non sentire la nostra fragilità di esseri umani e la nostra sofferenza.

E’ difficile mostrare le nostre “ferite” agli altri, non provare vergogna, non sentirsi “deboli”, riconoscere che si ha bisogno del loro aiuto.

Molti hanno avuto in passato delle esperienze non sufficientemente positive nei momenti di difficoltà in cui hanno chiesto aiuto a persone di riferimento.

Ad es. la risposta dell’altro è stata quella di minimizzare la sofferenza. La risposta è stata di superare da soli e/o con la forza di volontà quel momento.

Oppure, si è ricevuto uno sguardo “giudicante”, tipo: “non dovresti essere in difficoltà”, “se reagisci in questo modo è perché sei debole”, etc.

O ancora, si è sperimentato che la persona a cui si chiedeva aiuto a sua volta era in difficoltà e non era in grado di aiutare.

Anche la cultura in cui viviamo tende a proporre un modello basato sull’individualismo e sull’autonomia, sulla forza della volontà e a negare la vulnerabilità dell’essere umano.

Comprensibilmente la fiducia di essere compresi e accettati, non giudicati e aiutati, soprattutto nei momenti di difficoltà, è stata intaccata.

Eppure, la condizione umana di tutti noi è quella di essere vulnerabili alle esperienze della vita, alla sofferenza (ad es. delusioni, perdite, malattie, morte, etc).

E’ importante imparare ad accettare e a vivere la sofferenza che la vita ci presenta come un aspetto fondamentale e ineludibile della vita stessa.

Prendersi cura della propria sofferenza non è una manifestazione di debolezza bensì di maturità e di coraggio.

Permette di vivere con maggiore presenza e pienezza la vita, permette di meglio godere i doni e la ricchezza che la vita ci offre.

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