Una psicoterapia è fatta di tanti ingredienti ed è un processo complesso, con fasi diverse.
Abbiamo accennato a quel passo fondamentale di riconoscere la propria fragilità, all’importanza di sviluppare una relazione di fiducia e rispetto reciproco con il proprio terapeuta. (vedi articolo: Accettare la fragilità)
La psicoterapia può essere vista come un percorso in cui, spesso partendo da un disagio e un dolore psichico (che sia ansia, angoscia, depressione, etc.), si volge il proprio sguardo con sempre più attenzione e sensibilità verso se stessi, si impara ad incontrare e a prendersi cura di se stessi in un modo costruttivo, buono.
Modo buono significa, soprattutto, imparare a vedere e accettare se stessi per quello che si è.
Liberare se stessi dal peso di dover essere come si pensa che dovremmo o vorremmo essere.
Significa, imparare a vedere ed accettare i nostri limiti e quelli degli altri come parte essenziale della natura umana e non come qualcosa di cui vergognarci, qualcosa per cui giudicarci e condannarci.
Imparare a vivere con sempre maggiore consapevolezza le proprie esperienze interiori per quello che sono, senza censurarle e controllarle, condannarle o giustificarle.
I cambiamenti che si mettono in atto in un percorso psicoterapico sufficientemente riuscito portano ad una maggiore e realistica fiducia in se stessi e quindi anche a un maggiore impegno per provare a realizzare i propri bisogni più importanti, ad assumersi le proprie responsabilità.